Quando la trama fa il romanzo. Dimenticate i periodi articolati, tralasciate ogni tratteggio psicologico complesso dei personaggi, sorvolate su qualche fastidiosa ripetizione. Se leggete Cussler lo fate perché amate le grandi storie d’avventura. E qui di avventura ne troverete parecchia. Come da tradizione, la struttura di questa storia è estremamente semplice e lineare con pochi e piuttosto prevedibili colpi di scena. Di fatto, tutto il romanzo si concentra sulla caccia ad un tesoro dal valore inestimabile, con buoni e cattivi, per la verità piuttosto stereotipati, che giungono insieme alla soluzione di un mistero lungo qualche secolo.
A conti fatti, non mi sarebbe dispiaciuto qualche accenno ulteriore alla storia del passato, quella in cui le popolazioni precolombiane avevano nascosto il tesoro e alla quale Cussler sceglie di dedicare soltanto le prime pagine.
Tuttavia, non posso fare a meno di ammettere di aver letto il romanzo con una certa gioia, immerso nella narrazione di eventi mirabolanti emozionato come un bambino al luna park.
In sintesi: un buon romanzo, da leggere senza troppo impegno. In questo filone, Wilbur Smith resta di diverse spanne superiore.
voto – 7