“Uomini che odiano le donne” – di Stieg Larsson
Pubblicato nel 2005, ad un anno dalla scomparsa dell’autore, “Uomini che odiano le donne” è in breve tempo diventato un caso editoriale mondiale, arrivando ad essere definito un classico della letteratura contemporanea, con milioni di copie vendute e lettori entusiasti che si sono gettati su questo nuovo genere definito “Giallo nordico”.
In realtà, pur seguendo lo schema tipico dei gialli, con una storia ricca di mistero ed un intricato enigma da risolvere, questo romanzo offre al lettore molto di più. Accanto alla trama principale, l’indagine sulla scomparsa di una giovane rampolla di una ricca famiglia di industriali svedesi, che avrebbe consentito al romanzo di reggersi in maniera più che sufficiente, si articolano e si intrecciano le storie di vita dei protagonisti, tratteggiati da Larsson in maniera impeccabile.
Il lettore si troverà a seguire, di volta in volta, le disavventure giudiziarie di Mikael Blomkvist, giornalista d’inchiesta cui spetta il compito di condurre l’indagine per conto dello zio della ragazza, e la travagliata esistenza di Lisbeth Salander, indimenticabile protagonista femminile, giovane e abilissima hacker dal passato misterioso. Le 600 e passa pagine di questo romanzo scorrono veloci, anche se con una trama forse non troppo originale, almeno per quanto riguarda l’indagine sulla scomparsa della ragazza, grazie soprattutto a una scrittura estremamente brillante e mai banale.
Non arrivo a definirlo un capolavoro, in attesa di leggere i prossimi due capitoli della trilogia, proprio per questa mancanza di originalità nella trama principale, ma lo considero una lettura imprescindibile per chiunque cerchi qualcosa in più di un semplice giallo.
Voto 8
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